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sabato 12 aprile 2008

direttamente dall'ANSA.it

Ecco l'abc delle elezioni
Dall'Alitalia ai brogli, da 'Veltrusconi' ai rifiuti, ecco l'Abc delle elezioni.


ALITALIA - E' il grande tema economico della campagna elettorale. Governo e Veltroni si schierano per l'intesa con Air France. Berlusconi chiede una cordata italiana per rilevare la compagnia in crisi e invita le parti a rinviare tutto a dopo il voto. Solo il nuovo governo, spiega, potrà decidere. E il capitolo si archivia, in attesa del 14 aprile. La porta di AF, comunque, fa capire il governo uscente, è ancora aperta.

BROGLI - Evocati, contestati, temuti. Sono ancora loro i protagonisti. Il leader del Pdl ripete che il suo partito vincerà se non ce ne saranno. Per Veltroni, invece, è solo un vecchio 'leit-motiv'. Il Cavaliere, ricorda, ne parlava già nel '94 e li tira fuori quando non vince. L'ex premier insiste e critica il Viminale per le 'schede-confuse'.

'CORRO DA SOLO' - La decisione di Veltroni spiazza tutti. E trova l'accordo di Berlusconi: basta con le 'coalizioni-monstre' e con i ricatti dei 'piccoli'. Unione e Cdl scompaiono. Il Pd, ad eccezione dell'Idv, non fa alleanze. Imbarca i Radicali, ma dice no a Socialisti e Sinistra Arcobaleno. Anche il Cavaliere sceglie la strada della 'cura dimagrante': alleanza solo con Lega al Nord e Mpa al Sud, mentre Gianfranco Fini entra nel Pdl. Il simbolo di An scompare. L'Udc, invece, resta fuori. E anche a Pier Ferdinando Casini non rimane che 'correre da solo'.

DUELLO TV - L'unico che si è visto in tv è tra i conduttori per contendersi i due 'big'. Tutti li hanno corteggiati: da Bruno Vespa a Giovanni Floris. A vincere, ma a metà, è Enrico Mentana che ottiene interviste separate, in onda una dopo l'altra, in diretta prima del silenzio elettorale. Senza che i due si incontrino neanche in studio. Veltroni dice sì al confronto. Berlusconi no: la par condicio, spiega, lo rende impossibile per la presenza di troppi candidati premier.

EROI - Il primo a chiamarli in causa è Marcello dell'Utri. Per lui un "vero eroe" è lo stalliere di Arcore Vittorio Mangano: accusato per mafia e messo sotto torchio dai magistrati, pur stando male ha scelto di non testimoniare contro Berlusconi. Il Cavaliere concorda: Mangano è un "eroe". Veltroni replica: "I veri eroi sono Falcone e Borsellino".

FUCILI - Umberto Bossi chiama i suoi alla battaglia: contro la "canaglia romana" e le 'schede-trappola' non c'é che da imbracciare i fucili. Il linguaggio leghista si conosce, ma prima del voto fa scalpore. Berlusconi minimizza: la salute del leader del Carroccio "é quella che è" e non sarà ministro. Poi corregge il tiro. E grazie ad altre polemiche esplose nel frattempo il caso si chiude in tempi brevi. Veltroni insiste: uno così non può fare il ministro delle Riforme.

GRULLI - Alle ultime elezioni, il Cavaliere era stato più diretto e aveva invitato gli italiani a non fare "i coglioni" votando a sinistra. Ora ricorre al più moderato "grulli".

HUB - La Lega non molla su quello di Malpensa. Ma con l'Expo 2015 assegnato a Milano la partita si riapre.

INSULTI - I toni dovevano essere soft. Poi la furia esplode e gli insulti si sprecano: 'sor bucia', "mascalzone", 'walterino sette doppiezze', 'bullo', 'orrido'.

LAUREA - Berlusconi è laureato, Veltroni no. Differenza che il Cavaliere rimarca. L'accusa è pesante verso Di Pietro. Lui si è laureato "con i Servizi" dice. Io laureato alla Statale di Milano, Berlusconi alla P2, replica stizzito l'ex Pm.

MAGISTRATI - Test periodici di salute mentale per le toghe. L'idea di Berlusconi era già scritta nella riforma della Cdl. Ma prima del voto fa un altro effetto. "Perché invece non li facciamo ai politici e ai candidati premier?", replica la candidata premier della Destra Daniela Santanché.

NAPOLITANO - Berlusconi lo chiama in causa per avere una garanzia del voto senza-brogli e per avvertire il Pd che se lui dovesse vincere, la presidenza di una Camera non gliela darà. A meno che Napolitano non si dimetta. Scoppia il caso. E il Cavaliere corregge:'éun'ipotesi di scuolà. Il Quirinale non gradisce e si trincera dietro ad un 'no comment'. (piccolo intervento mio:... si... poi giacchè scalziamo anche Dio, Buddha...)

OMOSESSUALI - No agli omosessuali nell'esercito, dichiara il candidato del Pd generale Mauro Del Vecchio. La Sinistra e i Socialisti insorgono e lo accusano di omofobia.

PIZZA - E' l'unico attimo di 'suspance'. Il Consiglio di Stato chiede che lo 'scudo-crociato' della Dc di Pizza venga riammesso. Il che significa cambiare le schede ed invalidare il voto degli italiani all'estero. Il Viminale si oppone. La Cassazione dice che a decidere sono solo le Camere. Pizza alla fine rinuncia. E di scudocrociato resta solo quello Udc.

QUOTE ROSA - Veltroni e Berlusconi prevedono 4 ministri donne su 12. Ma le elette saranno ancora meno della media europea.

RIFIUTI - Quelli della Campania tengono banco in ogni comizio e fanno temere il Pd per le sue sorti nella regione.

SESSO - A parlarne più spesso è Daniela Santanché. Prima dice che Berlusconi vede le donne "in posizione orizzontale", cosa che irrita Alessandra Mussolini, e poi avverte il Cavaliere che "tanto a lui non gliela dà".

TOTTI - "Appoggia Rutelli, è fuori di testa", dice Berlusconi. E accende la miccia dell'ultima polemica, provocando la reazione del 'popolo giallorosso'. Veltroni ne approfitta: "Un altro messaggio di odio".

UNIONE O UDEUR - Scompaiono da elezioni e schede. Mastella si ritira a Ceppaloni e guarda alle europee.

VELTRUSCONI - E' il tormentone della campagna elettorale. E' sinonimo di inciucio e del patto che avrebbero stretto Veltroni e Berlusconi per far fuori i 'piccoli' e per arrivare al governo delle larghe intese. I due smentiscono, ma non convincono.

ZERO (VIRGOLA) - I big concordano anche sul "voto inutile". Scegliere un partito piccolo, spiegano, favorisce gli avversari. Ma sui 'piccoli' si fanno i conti per Senato e voto disgiunto.

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