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lunedì 21 gennaio 2008

attenti a quello che si dice..... in classe....

CASSAZIONE: OFFENSIVO ATTRIBUIRE A MAESTRA METODO HITLERIANO
E' legittima la reazione verbale della maestra che si vede accusata dalla madre di un'alunna di usare un metodo didattico di stampo "hitleriano". Lo sottolinea la Cassazione che ha annullato la condanna a una maestra elementare di Cantoira (Torino) per aver contestato con parole un po' vivaci la mamma di una sua alunna che, davanti al preside della scuola, aveva protestato per l' eccessiva severità della docente nel riprendere la bambina un po' troppo bugiarda.

La mamma della bimba, Gabriella M., aveva chiesto un incontro con il preside della scuola elementare e con la maestra di sua figlia Gaia per contestare il metodo didattico di Emma Cristina P. . Di fronte al direttore della scuola tra le due donne era scoppiato un "acceso scontro verbale" caratterizzato da un "atteggiamento di sostanziale chiusura e prevenzione" da parte della mamma dell'allieva nei confronti della maestra. Durante l'alterco Gabriella aveva detto all'insegnante che usava "un metodo hitleriano" ma Emma Cristina gli aveva replicato che "non doveva insegnare alla figlia a mentire".

La mamma denunciò la maestra che in primo grado fu scagionata dall'accusa di ingiuria. In secondo grado, invece, la Corte d'Appello di Torino - con sentenza dello scorso 10 maggio - l'aveva condannata per ingiuria aggravata alla pena di una multa. La Cassazione ha spazzato via il verdetto colpevolista affermando che "aver attribuito alla maestra criteri formativi inappropriati e non convenienti, adoperando l'epiteto "hitleriano" per qualificare il comportamento professionale dell'insegnante, non può non considerarsi fatto ingiusto che, per le modalità con cui era stato realizzato, aveva la potenzialità di suscitare un giustificato turbamento nell'animo della docente". Così Emma Cristina è stata giudicata non punibile dagli "ermellini" (sentenza 3131 della V Sezione penale).

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