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domenica 15 marzo 2009

...pensiamonci un po...

ieri ho ricevuto una mail.... e dato che l'ho ritenuta interessante.... la riporto nel blog.... a voi i commenti...

Facciamo i conti al federalismo

Carissimi,
questa volta partiamo da una mail giunta qualche giorno fa.
Luigi, pugliese in terra padana, lancia la proposta provocatoria di giocare all'attacco sul federalismo, stilando le carte della contabilità delle convenienze. Ad esempio - suggerisce - sull'energia e sulle frequenze cominciamo a valutare di chi sono i crediti e di chi i debiti. Chi, proprio col federalismo, ci rimette e chi può invece guadagnarci.
Non è eccentrica la sua proposta.
Anche Gianfranco Viesti nel suo ultimo Mezzogiorno a tradimento (Laterza) fa un articolato ragionamento abbastanza simile. Un solo dato, tra i tanti: le grandi aziende pubbliche (Anas, Ferrovie dello Stato, Enel) hanno investito nel decennio 1996-2006 una media di 4 miliardi all'anno nel sud e di 10 miliardi all'anno al centro-nord. Anche nei treni e sulle strade, insomma, la contabilità reale è inversa rispetto a quella che appare.
Il discorso sul federalismo cambia colore non appena si cominciano a fare i conti correttamente.
Credo che questa provocazione vada raccolta. Questo quanto ci dice Luigi:

"Caro assessore regionale mi chiamo Luigi, infermiere pugliese emigrato a Milano. Trovo strano che gli esponenti politici del centrosinistra non sappiano cogliere tutte le contraddizioni della destra. Parliamo di federalismo cavallo di battaglia della lega e pdl, le persone poco sanno se si tratta di federalismo fiscale, per loro si tratta di federalismo e va bene così.
Per far emergere le contraddizioni basterebbe aumentare la posta in gioco, esempio: va bene il federalismo fiscale ma bisogna chiedere anche quello energetico, ogni regione produca l'energia di cui ha bisogno con le fonti che ritiene più appropriate, aiutando quelle che ne producono di meno. Sarei proprio curioso di vedere qualche aspirante presidente regionale del centrodestra fare una campagna elettorale a favore del nucleare nella propria terra, il governo furbamente dice che a scegliere i siti dovranno essere dei tecnici, per lavarsene le mani, ma lo sviluppo di un territorio non è cosa da tecnici.
Secondo punto le telecomunicazioni: in un Italia che si appresta a diventare federale anche le frequenze devono essere divise per macroregioni. Perché un imprenditore del nord può avere tre tv nazionali? Anche le frequenze delle tv commerciali vanno divise equamente tra nord centro e sud. Nell'opinione pubblica del nord avrebbe un forte impatto una richiesta del genere e farebbe emergere tutte le loro contraddizioni.
Potrei continuare..... vivendo al nord sono diventato un esperto del pensiero padano. Luigi Di Cristo (Monza)"

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Potrei continuare..... vivendo al nord sono diventato un esperto del pensiero padano"
No assolutamente no, questo signore è diventato esperto del pensiero di una nicchia di persone e non del pensiero di tutti gli abitanti del nord. E poi che stia tranquillo perchè le centrali nucleari ci sono anche al nord ... ovvio inattive per ora, però ci sono,ad esempio una è nella regione proprio vicino a quella dove risiede attualmente.
E la storia delle telecomunicazioni ... pessima argomentazione ... sono sempre le solite cose che vengono dette ... che noia!