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LECCE – Il Lecce torna in serie A dopo due anni. Al termine di uno strepitoso torneo che lo aveva visto conquistare 83 punti, preceduto di un punto dal Bologna, ha affrontato i play off con la potenza di un uragano sbarazzandosi di Pisa e Albinoleffe, che gli contrastavano il passo.
L'Albinoleffe, nell’ultima gara, lo ha costretto al pareggio, facendo paventare in un aspro finale di gara, la disputa dei supplementari. Però, lottando coi denti come ha fatto in tutta la stagione, la squadra giallorossa, pareggiando, ha ottenuto egualmente il lasciapassare per la serie A.
Trentamila persone hanno gremito lo stadio «Via del mare» in un’atmosfera entusiasta quando Morganti decreta l’inizio della partita, che decide un campionato. Sono passati 10 minuti e lo stadio esplode per il gol di Abbruscato, giustiziere dell’Albinoleffe, come lo era stato mercoledì scorso.
L'Albinoleffe sbaglia un disimpegno a centrocampo e la coppia Tiribocchi-Abbruscato parte in tandem: l’ex torinista brucia il portiere ospite con un secco rasoterra e a questo punto, per il Lecce la serie A è più vicina, anche perché subito dopo Benussi blocca in tuffo la immediata reazione di Ruopolo.
La partita trova nel gol di Abbruscato quasi una dose di sonnifero perché la reazione dell’Albinoleffe è blanda e la gara si snoda senza sussulti e senza livore.
La difesa leccese fa buona guardia sull'attacco ospite che, quando si divincola, trova sulla sua strada un ottimo Benussi. Forte del vantaggio, il Lecce controlla la gara sino a 20 minuti dalla fine quando la formazione ospite si getta allo sbaraglio tentando il tutto per tutto. Con le due squadre che si allungano, i capovolgimenti di fronte sono rapidi. Così Ruopolo a 15 minuti dalla fine raccoglie una deviazione della difesa e si incunea pareggiando il conto. Ferrari ha l’occasionissima del raddoppio ma Benussi si oppone alla grande, poi è Munari che su capovolgimento di fronte manca il gol del successo.
Cinque minuti di recupero e di sofferenza poi, al fischio dell’arbitro, esplode la gioia dei tifosi. I calciatori fanno ripetuti giri del campo indossando solo gli slip mentre da bordo campo vengono azionate fontane che spruzzano coriandoli giallorossi. Memore del derby perduto, la squadra di Papadopulo ostenta un piccolo drappo con la scritta «Ciao, Bari», che resta inesorabilmente in serie B.
da www.lagazzettadelmezzogiorno.it del 16/6/2008
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