ELEZIONI IL 13 E 14 APRILE, "PD SOLO ANCHE AL SENATO"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere, controfirmato dal premier Romano Prodi.
Il capo dello Stato ha parlato di scelta obbligata, ma si è rammaricato per la "anomalia" della fine anticipata della 15/a legislatura, auspicando una campagna elettorale all'insegna del dialogo, del senso di responsabilità e in un clima sereno.
Il Consiglio dei ministri ha fissato le elezioni politiche per il 13-14 aprile, con il termine del 9-10 marzo per la presentazione delle liste e il 29 aprile come data della prima riunione del nuovo Parlamento.
Sull' 'election day', vale a dire la possibilità di indire per gli stessi giorni le amministrative, il governo deciderà la settimana prossima.
VELTRONI COME OBAMA, YES WE CAN
"Yes we can". Il leader del Pd Walter Veltroni risponde così ai giornalisti che gli chiedono se fa suo lo slogan del candidato democratico alla presidenza degli Usa Obama "yes we can", "sì, noi possiamo".
"PD SOLO ANCHE AL SENATO"
"Il voto delle politiche si terrà il 13 e il 14 aprile. Sull'election day decideremo tra questa e la prossima settimana", afferma il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi.
"Andremo da soli anche al Senato". Così il leader del Pd, Walter Veltroni, ha smentito le ipotesi di accordi tecnici per il Senato. "Noi abbiamo fatto una scelta lineare - ha spiegato Veltroni - e gli italiani hanno bisogno di cose chiare. Ho letto sui giornali delle formule pasticciate, cose strane come un terzo candidato alla premiership. Capisco che tutti vogliano stare coperti, ma io credo che occorra rischiare attraverso l'innovazione". I cronisti hanno quindi chiesto esplicitamente a Veltroni se questo discorso vale anche per il Senato: "Certo - ha replicato - vale anche per il Senato".
In vista delle elezioni, il leader del Pd Walter Veltroni conferma la decisione di dimettersi da sindaco di Roma. "Però - aggiunge - spero di poterlo fare subito dopo l'approvazione del Piano regolatore"."L'Italia ha diritto ad avere qualcosa di nuovo per uscire da un periodo di conflitti, divisioni e immobilismo politico. Questa è la sfida che ci attende per i 65 giorni prima delle elezioni. Bisogna girare pagina e il Pd lo farà". Così il leader del Pd Walter Veltroni apre di fatto la campagna elettorale in una conferenza stampa nella sede del partito.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano esprime "il suo rammarico" per essere costretto a sciogliere oggi le Camere. Una "scelta obbligata". Proprio quando si era giunti ad un passo dall'accordo tra le forze politiche sulle riforme da fare, è stato costretto invece a considerare definitivamente chiusa l'esperienza del governo Prodi. "E di qui oggi - spiega il capo dello Stato - il mio rammarico per dover chiamare nuovamente gli elettori alle urne, senza che quella riforma sia stata approvata". Le elezioni "così fortemente anticipate", ha aggiunto, costituiscono "un'anomalia rispetto al normale succedersi delle legislature parlamentari, non senza conseguenze sulla governabilità del paese".
"Ho sempre e solo avuto di mira l'interesse comune ad una maggiore linearità, stabilità ed efficienza del sistema politico istituzionale. Il dialogo su questi temi, ora interrottisi, resta un'esigenza ineludibile per il futuro del paese. Mi auguro perciò - continua Napolitano - che la prossima campagna elettorale si svolga in un clima rispondente a quell'esigenza, da molti ribadita anche in questi giorni". "E' il momento - conclude il presidente della Repubblica - per tutte le forze politiche di dar prova del senso di responsabilità richiesto dalle complesse prove cui l'Italia è chiamata a far fronte".
"Ho deciso di non ricandidarmi per consentire quel necessario cambio generazionale. Qualcuno - ha detto il premier uscente Romano Prodi - doveva dare l'esempio". Il premier ha spiegato che "verranno comunque tenute in considerazione tutte le realtà locali nelle quali non sarà possibile accorpare in un'unica data il giorno delle elezioni, come ad esempio, le elezioni dell'assemblea siciliana che ha regole diverse dalle altre regioni". Ma per quanto riguarda l'accorpamento, Prodi si dichiara assai favorevole: "Farò ogni sforzo per minimizzare i costi e l'incomodo per i cittadini. Più votazioni saranno raggruppate e meglio sarà per gli stessi cittadini".
mercoledì 6 febbraio 2008
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